Alpeggio in Malga Arcina

Nei mesi estivi, salendo lungo la Valle Trompia e poi oltre il passo Maniva, quando tutto attorno ci sono solo montagne (ed i vecchi radar militari, che ricordano sempre l’ingombrante presenza umana), si arriva ad uno spiazzo di terra ed una stradina che scende per il prato.

Attirati dai cartelli che elencano i prodotti alimentari venduti, si arriva alla malga Arcina; qui, da anni, si svolge l’alpeggio della famiglia Bettoni, papà Stefano, mamma Barbara e le due giovani figlie, Jessica e Ylenia. Insieme, aiutati da alcuni lavoratori stagionali, vivono la quotidiana routine dell’allevamento estivo in alta quota, con mucche e capre (di una razza particolare, la bionda alpina dell’Adamello), oltre a qualche maiale, cavallo e agli immancabili cani da pastore.

I ritmi sono scanditi giornalmente e si ripetono immutati, c’è la mungitura mattutina seguita dal pascolo, la cottura del latte per la produzione di formaggi (il locale Silter) e derivati (burro, formaggelle), la manutenzione di recinti ed attrezzature, oltre alla gestione della casa e della vendita dei prodotti nei vari mercati e ferie, nel territorio della Valle Camonica ed oltre.

La vita qui non è certo agevole, non ha i confort a cui siamo abituati, il lavoro non manca ed i momenti di riposo non scollinano mai nell’ozio. C’è da “far andare avanti la baracca”. Jessica ed Ylenia colpiscono subito per la loro giovane età e per il fatto di essere delle ragazze; lavorano attivamente alla gestione dell’alpeggio e sono un elemento imprescindibile del successo famigliare.

Si respira in loro un orgoglio ed una passione inesauribilianche attraverso il mondo dei social network, dove non mancano di mostrare la loro vita e le loro fatiche, ringraziando ogni giorno di una bellezza che non è certo semplice, ma che regala loro una certa serenità personale, che permea nel tempo passato insieme.

In un momento storico dove le vie di emancipazione e di lavoro non sempre sono facili da percorrere o da trovare, dove si sente spesso parlare di ritorno all’agricoltura e all’allevamento come “way of life” di una parte dei giovani, la storia delle sorelle Bettoni richiama soprattutto ad un continuum di una tradizione vecchia di anni, di una vita sicuramente influenzata dalla realtà famigliare, ma anche di un prendersi in carico con orgoglio ed energia di un modo di vivere singolare e che sta sempre più scomparendo.

Fatica e bellezza, semplicità e pace, impegno e sacrificio, sono tutti aspetti che non puoi slegare; messi insieme, creano la magia della realtà quotidiana del lavoro in malga.



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